All’indomani di Vicenza-Pisa cosa resta di un 4-4 di così difficile lettura? I numeri sono la prima cosa che salta all’occhio, visto che guardando la classifica i nerazzurri sono la peggior difesa, con 15 reti subite, ma anche paradossalmente il miglior attacco, con 10 reti all’attivo. Eppure i numeri non dicono tutto, ma una cosa è certa: Il Pisa deve concentrarsi sui suoi punti fermi. Nell’articolo anche una riflessione sul portiere, ma anche sul buco nero dei social network.
LA DIFESA – Al momento è il cruccio più grosso di tifosi, giornalisti e staff nerazzurro. Il reparto proprio non gira e neanche grazie agli straordinari di Caracciolo e Varnier, una coppia riconoscibile come una delle migliori, sulla carta, di tutto il campionato, si riescono a ottenere risultati. Pisano era stato messo a sinistra per dare maggiore equilibrio rispetto a Lisi, invece è arrivata un’espulsione evitabile che ha rimescolato tutte le carte in gioco. Una parola, dispiace dirlo, va data sul portiere. Perilli al momento, a conti fatti, non sta convincendo. Ieri è gravissimo l’errore in uscita che ha causato la prima rete del Vicenza, ma in generale iniziano a essere diversi gli errori dell’estremo difensore nerazzurro, pari agli altri errori del reparto. Potrebbe essere arrivato il momento di cambiare, magari gettando nella mischia Loria, una volta guarito dal Covid, facendo fare a Perilli un po’ di panchina temporanea. Una responsabilità non facile per chi dovrà prendere questa decisione, perché il rischio, come sempre è quello di bruciare non uno, ma ben due portieri, se verrà fatta la scelta sbagliata. Non vorremmo, per questo motivo, essere nei panni del preparatore Pugliesi e di D’Angelo. Mi sia concessa però una piccola digressione. Un conto sono le critiche e le analisi, rispettose, dei problemi nerazzurri, come in questo caso, provando a trovare qualche soluzione praticabile. Va però anche detto che, specialmente sui social, sono davvero ingenerosi e vergognosi certi commenti che si leggono, al limite della querela, nei confronti del calciatore, con offese gratuite e minacce. Queste persone dovrebbero vergognarsi e farsi schifo guardandosi allo specchio. Delle loro opinioni possiamo tutti farne a meno.
L’ATTACCO E GLI ALTRI PUNTI FERMI – Il reparto offensivo riesce a dare delle gioie, almeno statistiche. Oggi si incensano le reti fatte dai giocatori nerazzurri, ma va detto che le reti sarebbero potute essere molte di più se nelle precedenti partite il Pisa non avesse avuto quei problemi di mancato cinismo e finalizzazione sotto porta. Quella col Vicenza è la prima partita in cui, in attacco, è andato tutto come doveva andare. Ecco perché i numeri non ci dicono tutto, ma ci dicono che il Pisa è al momento paradossalmente il miglior reparto offensivo del torneo. I nerazzurri sono alla ricerca dei loro punti fermi, finora rappresentati senza dubbio da Michele Marconi, 3 reti all’attivo per lui, Luca Vido, perché dove lo metti sta, ma anche Gaetano Masucci che ieri, sacrificato come esterno, ci ha ricordato (in un paragone ardito da prendere con le molle), il Del Piero di Lippi del 2006. Allargando il discorso agli altri reparti Gucher poi è l’emblema di questa squadra perché grazie alle sue parole mai scontate dentro e fuori dal campo, nelle interviste come sui social, ma anche grazie alla sua sontuosa doppietta di ieri, ha preso letteralmente per mano questa squadra. Anche De Vitis, in ombra nelle ultime apparizioni, ieri ha mostrato comunque buone cose in mezzo al campo, diversamente da altre gare. Il Pisa, insomma, deve ripartire da questi punti fermi se vuole riprendersi in campionato.