Tra tutte le foto che hanno fatto il giro del web e della stampa nazionale, per il grande serpentone che ha accompagnato i nerazzurri ieri all’Arena Garibaldi, la più impressionante è quella di Robert Gucher su instagram, dal fondo del pullman, intento ad ammirare una fiumana di persone di cui non si vede la fine. Il Pisa, dopo l’impresa di ieri, ora è alle porte di un sogno. Contro il Frosinone di fatto saranno già playoff, per una sfida da dentro o fuori. Viaggio tra il tifo, una squadra di eroi, un sogno possibile e le insidie della matematica.
IL TIFO PISANO – Se dovessimo aprire un vocabolario e cercare la definizione di tifo, oltre a delineare le caratteristiche e la mentalità della tifoseria nerazzurra, a partire dai gruppi organizzati degli Ultras, delle loro opere di bene fatte in giro per l’Italia negli ultimi 20 anni alla memoria di “Maurizio Alberti”, che dà il nome alla Curva Nord, non possono che tornare alla mente le immagini che hanno fatto la storia recente del tifo nerazzurro. Dai picchetti agli allenamenti per sostenere i giocatori ai tempi della lotta a Petroni, con i 6000 presenti solo per una rifinitura per la cessione societaria al grido di “Pisa non si Piega”, le grandi coreografie, la coerenza ideologica contro l’art. 9, ma soprattutto l’irriverenza, la genialità e la compostezza alla quale hanno abituato questa città e meravigliato gli occhi degli esterni. Quella di ieri a conti fatti è stata una giornata storica. Il tifo dai palazzi, 2000 persone che accompagnavano la squadra all’Arena, per uno stadio a porte chiuse, proprio contro l’Ascoli, ricordando quel precedente in cui i calciatori del Pisa, nel 2016/2017, salirono i gradoni della Nord per salutare i propri tifosi, ma anche ricordando la famosa trasferta in motorino di Lucca del 2007. Se si dovesse giocare un campionato del tifo, Pisa come città avrebbe già vinto a mani basse, anche perché è la più seguita di Dazn, secondo i dati forniti dalla società che detiene i diritti tv del campionato, oltre ad essere al quarto posto come numero di abbonati allo stadio.
UNA GRANDE SQUADRA – D’Angelo, che ha appena raggiunto la vittoria numero 100 in carriera in panchina, si è voluto finalmente sbilanciare ieri sera, dichiarando che “anche il Pisa è una grande squadra” nelle interviste post partita. Una dichiarazione suffragata dai dati poiché nelle 13 partite giocate contro le altre prime 7 squadre della classifica, il Pisa ha ottenuto 11 risultati positivi, perdendo solo 2 volte. Ieri poi la cooperativa del gol ha colpito ancora, con Nicholas Siega che è diventato il calciatore numero 20 ad essere andato a segno con la maglia nerazzurra in questo campionato. Simone Perilli invece è diventato il calciatore numero 31 ad essere stato schierato in campo dal tecnico pescarese quest’anno. Commovente il gesto di intesa tra lui e Stefano Gori, a cui il Pisa dovrà rinunciare per il resto della stagione, a causa di una lussazione alla spalla che lo terrà fuori dal campo fino al prossimo campionato che non giocherà in maglia nerazzurra. Perilli però ci ha già conquistati. Gli sono bastate poche semplici parole per far capire a tutti che il DNA è quello che piace ai tifosi: “A Frosinone per far la guerra, c’è ancora la musica e dobbiamo ballare. Lo racconterò ai miei figli un giorno questo periodo e questo giorno, con il serpentone di tifosi come un unico popolo in macchina e motorino. Cose del genere le ho viste solo in Sudamerica, sono estasiato.” Un sogno possibile, da vivere fino in fondo.
LE INSIDIE DELLA CLASSIFICA AVULSA E DELLA MATEMATICA – Non mancano le insidie della matematica, nei dati proposti dal collega e statistico Luca Barboni ma anche dall’amico Michele Mammini, che in un foglio excel ha già studiato tutte le combinazioni. La fortuna vuole che il Pisa è ancora artefice del proprio destino. Vincere porterebbe automaticamente ai playoff in ogni caso, perdere o pareggiare esporrebbe la truppa di D’Angelo a sperare che le altre non facciano risultato. In ogni caso, i nerazzurri dovranno evitare di trovarsi in classifica avulsa a pari punti con l’Empoli. Sì, perché il regolamento stabilisce che, in caso di arrivo tra due o più squadre con lo stesso numero di punti, si contano prima gli scontri diretti e poi la differenza reti. Nella maggior parte dei casi infatti, con il Pisa alla pari di Empoli e Frosinone, ma anche con l’inserimento del Chievo, nel caso in cui quattro squadre finissero a 54 punti, nulla salverebbe i nerazzurri che verrebbero eliminati dai playoff, anche se la Salernitana perdesse. I risultati incrociati della classifica avulsa tra queste quattro squadre infatti porterebbero a questa mini graduatoria: Empoli 11, Chievo 7, Frosinone 6 e Pisa 4 (questa la casistica: Frosinone Empoli 4-0 Empoli Frosinone 2-0 Pisa-Frosinone 0-0 Frosinone-Pisa con qualsiasi pareggio, Empoli-Pisa 2-1 Pisa-Empoli 2-3 Frosinone-Chievo 0-0 Chievo-Frosinone 1-0 Empoli-Chievo 0-0 Chievo Empoli 2-2 Pisa-Chievo 1-1 Chievo-Pisa 2-2). Comunque sia il Pisa ha 64 possibilità su 81 di entrare nei playoff considerando i risultati incrociati con Empoli, Salernitana e Chievo. Il Pisa potrebbe arrivare anche quinto, se si considera in questa casistica anche il Cittadella, ma allora le combinazioni da prendere in considerazione non sarebbero più 81, ma 243 e il Pisa avrebbe 54 possibilità di arrivare quinto.