Se un tifoso pisano oggi aprisse il vocabolario per trovare il significato di “godimento”, ci troverebbe scritto: Pisa-Trapani 3-2. La partita è servita, non senza patemi d’animo, a rilanciare ancora una volta i nerazzurri, stavolta verso vette altissime. Una vittoria appagante al 100%, ma con un’unica controindicazione: Non per deboli di cuore. E ora? Ora società, ambiente e calciatori possono continuare a remare insieme verso un nuovo obiettivo, stavolta concretamente raggiungibile: la corsa ai playoff. Un premio, un giusto riconoscimento per una grande stagione, con la possibilità di stupire. Ora sono questi i problemi dell’estate del pisano. Lasciateci sognare.
Al diavolo la scaramanzia. Quando si vince contro il proprio ex presidente che aveva provocato tutta la settimana chiedendo la scorta, facendo di tutto per essere presente all’Arena, quando lo si rispedisce al mittente, ancora una volta sconfitto, ricordando la guerra al grido di “Pisa non si piega”, quando si entra in zona playoff per giocarsi qualcosa di completamente inaspettato a inizio stagione, in un anno storico, con una pandemia e una vittoria di venerdì 17, come si fa a non voler sognare? Quando tutti i tuoi rivali degli ultimi se la passano male, mentre il Pisa si sta prendendo una rivincita morale su tutti, meritata, dopo anni di anonimato, come si fa a non essere orgogliosi? Se si riavvolge il nastro del tempo, una volta i problemi erano quelli “dell’estate del pisano“, definita così per la grande incertezza vissuta tra una stagione e l’altra. Ora la nuova estate del pisano è fatta di sogni. Molti hanno la memoria corta, eppure quanti ricordano un’estate davvero tranquilla prima di quella dello scorso anno? Fallimenti nell’anno del centenario, presidenti che scappano davvero col malloppo, rivoluzioni a giugno, teatrini, società di dubbia morale e provenienza, giocatori che andavano via da Pisa e si trasformavano in fenomeni. Ora c’è una società seria, un progetto sullo stadio, una vera programmazione, calciatori che stanno facendo la storia e un gruppo unito. E i playoff da raggiungere. A tre giornate dal termine ci si può arrivare, è nelle corde di questa squadra, come premio o un giusto riconoscimento per una grande stagione. Se anche andasse male e non si raggiungessero, se anche arrivassero delle sconfitte ai playoff non sarà un problema, perché finalmente il sogno nerazzurro è tornato a vivere dentro i cuori di tutti. E dopo il Covid-19 tornerà anche l’Arena gremita e sarà bellissimo.