Con la vittoria di La Spezia i nerazzurri hanno fatto un passo avanti gigantesco in ottica salvezza. La quota playout è ormai a 9 punti di distanza quando mancano 7 gare alla fine della stagione regolare. I playoff invece sono lì, a un solo punto. Più che lecito sognare, mentre giocatori, tecnico e dirigenti fanno comprensibile “pretattica”, anche in via scaramantica, lasciando lontana l’attenzione e la pressione per un’ambizione che adesso sta prepotentemente entrando dalla porta di servizio. Mai come oggi il Pisa si trova davanti a un bivio. Sognare però non costa nulla, pur rimanendo coi piedi per terra.
FORTE CON LE GRANDI – I nerazzurri ormai non hanno più limiti. La vittoria di La Spezia segna un altro grande risultato del Pisa contro una compagine di alta classifica. Se prendiamo in esame le prime 8 squadre della classifica, nei 13 incontri disputati dal team di Luca D’Angelo contro queste squadre, emerge che il Pisa ha perso una volta sola, nella gara di ritorno col Crotone decisa da un gol di Simy. Non è affatto fuori posto la squadra nerazzurra, che potrebbe prenderci gusto. Ora l’attenzione è al Cittadella, ma perché non si può sognare? Se contro ogni pronostico di inizio stagione il Pisa riuscisse ad approdare ai playoff lo farebbe da outsider pronta a dar fastidio giocandosela con tutti.
GUARDARE IN ALTO O IN BASSO? – La società si sa, è abituata a essere sempre realista e a non fare mai proclami, dopo le sfortunate stagioni 2016-17 e 2017-18. Non si può negare però che non abbia agito sottotraccia, preparando alcune sorprese per questo finale di campionato. D’Angelo e compagni, così come chi lo ha scritto in tempi non sospetti, hanno creduto fermamente che i cinque cambi potessero essere un vantaggio, mentre c’era chi derideva questa possibilità, giudicandola presuntuosamente come irrealistica. Tutte le critiche sono state rispedite al mittente e i cinque cambi sono stati effettivamente un vantaggio, così come la rosa lunga nel primo step di gare con turno infrasettimanale. Il Pisa infatti ha sfiorato il percorso netto, ottenendo 7 punti su 9 disponibili dalla ripresa. Bisogna allora guardare in basso o in alto? Come detto da Robert Gucher al termine di Spezia-Pisa, prima il Pisa otterrà la matematica salvezza sul campo, poi arriverà il momento di divertirsi. I tifosi intanto si stanno leccando il baffi, godendo di un campionato in cui il Pisa non era così in alto dai tempi di Kutuzov-Cerci-Castillo-D’Anna e del 2007/2008 di Ventura. Sognare però non costa nulla, pur rimanendo coi piedi per terra.