La telenovela tra il governo e la Figc non accenna a terminare. Dopo l’ufficializzazione del nuovo protocollo, ancora più stringente del precedente, con diverse criticità come la responsabilità dei medici sociali (problematica da un punto di vista giuridico) delle squadre alla positività dei calciatori, nonché la previsione, in caso di nuovi contagi, di una quarantena che potrebbe bloccare il campionato sul nascere, Pino Capua, in rappresentanza della commissione medica Figc, ha attaccato il comitato tecnico scientifico del governo. Anche le squadre e i calciatori sono sul piede di guerra. Ripartire in queste condizioni è sempre più difficile.
Ecco le parole al vetriolo di Capua, in una intervista per Sportmediaset: “Se non si trova una soluzione, il campionato non parte. Il modulo tedesco è assolutamente percorribile, non capisco perché non farlo anche in Italia, il CTS ha messo i bastoni tra le ruote. L’obiettivo di tutti è quello di far ripartire il calcio, sedendoci ad un tavolo e ragionando, una soluzione si trova. Per quanto riguarda i dilettanti, bisognerà attendere un vaccino, il rischio non ci sarà a settembre, ottobre o novembre. Bisogna avere grande pazienza ed equilibrio. Sono estremamente convinto che la presenza di un’associazione precisa con tutti medici che lavorano nel mondo del calcio, sia indispensabile. Parliamo di un argomento delicatissimo, in questo periodo d’emergenza non si deve tralasciare nulla”.