La telefonata dal Livorno al Pisa: Spinelli avrebbe offerto a Corrado i terreni di Fauglia, destinati a costruire Livornello. Il motivo? Yousif non è interessato al progetto all’interno dell’affare per rilevare la società. Dal Pisa però nessun commento. Intanto c’è molto scetticismo per la ripresa del calcio, dopo che il protocollo del governo per autorizzare la ripresa degli allenamenti, si è dimostrato ancora più stringente. Basterebbe una positività per fermare una squadra, decretando la parola fine al campionato.
LIVORNELLO O PISANELLO? – Aldo Spinelli ha proposto a Giuseppe Corrado l’acquisto dei terreni di Fauglia, già spianati, su cui costruire potenzialmente fino a 11 terreni da gioco, adatti per portare tutta l’attività della prima squadra e di un settore giovanile. Da Livorno arriva anche la risposta del presidente del Pisa, che si dice interessato all’affare. Da Pisa però nessun commento, anche se è noto che la società nerazzurra sia effettivamente interessata a un centro sportivo, poiché negli ultimi mesi si era mosso per uno tra due impianti in città già pronto all’uso, al massimo da ristrutturare, a quanto ci risulta vero obiettivo della società nerazzurra. L’anno scorso il Pisa aveva anche provato a rilevare il “Redini” di Cascina. Ma perché la cessione di “Livornello” da parte di Spinelli? E’ presto detto, poiché Majid Yousif, impegnato nella trattativa per rilevare il Livorno, non si è detto interessato ad avere anche i terreni di Fauglia.
Aggiornamento del 13 maggio: La telefonata tra Spinelli e Corrado c’è stata, ne abbiamo avuto conferma, e il presidente del Livorno ha davvero offerto i terreni di Fauglia a Corrado. Al momento il presidente del Pisa non ha risposto negativamente, anche se è prematuro parlare di una trattativa e permane un interessamento del Pisa per due soluzioni molto più vicine in città, tra cui anche due terreni vicini all’Arena di proprietà di Bulgarella e Battini.
ALLENAMENTI – Scetticismo sulla ripresa degli allenamenti. Nel pomeriggio di ieri è arrivato il tanto attesa per il via libero degli allenamenti di gruppo, anche se il comitato tecnico scientifico del governo è stato intransigente su un punto: quarantena obbligatoria per i giocatori e lo staff in caso di positività durante gli allenamenti. Addirittura i medici sociali dovranno prendersi la responsabilità dell’attuazione del protocollo. Basterà un caso di positività durante la clausura e tutta la squadra sarà messa in quarantena. Inutile dire che basterebbe questo per fermare nuovamente la stagione, stavolta definitivamente.