Con una velocità e una schizofrenia di rara intensità, in questi giorni si è spesso passati dall’ottimismo al rapido pessimismo (e viceversa) sulla ripresa dei campionati, mentre la politica si rendeva protagonista di un balletto, sempre più complesso, in cui evitare di prendere decisioni, evitando di dare risposte. In questo stallo alla messicana, in cui tutti si puntano la pistola addosso, il Pisa intanto spera alla finestra, cercando di fare la sua parte. Le ultimissime novità parlano di un nuovo cauto ottimismo sulla ripresa, sempre che non arrivino ulteriori dichiarazioni fuori posto dai soliti noti, ministro Spadafora incluso. Intanto la Ifab approva le cinque sostituzioni.
LE NOVITA’ – C’era velato ottimismo ieri, prima dell’incontro tra la commissione medica della Figc e il governo, sulla ripresa dei campionati. Tre i nodi su cui si è discusso: il primo logistico, relativo alle docce post allenamento, se da effettuarsi negli spogliatoi o direttamente nell’albergo scelto in cui svolgere i ritiri, il secondo sui tamponi, con strutture ad hoc presso le quali le squadre dovrebbero rivolgersi, segnalate dagli organi preposti e il terzo relativo la positività degli atleti dopo la ripresa degli allenamenti, che ha generato non poche discussioni. Il protocollo di per se è già molto stringente, prevedendo responsabilità anche penali in caso di positività degli atleti, per presidenti e dirigenti, mentre le squadre chiedevano al governo di poter solo isolare i nuovi positivi, tanto che lo stesso presidente Figc Gravina è intervenuto contattando un broker per informarsi su un’assicurazione che copra la responsabilità dei medici nei casi peggiori di danni permanenti ai calciatori che contraessero il virus.
FUMATA GRIGIA – La fumata grigia è arrivata, secondo diverse indiscrezioni, sulla stampa nazionale, anche per mettere un po’ di pressione ai governi da parte degli industriali che guidano il mondo del calcio. Secondo il Corriere della Sera infatti il Comitato Tecnico Scientifico aveva bocciato in serata la proposta della FIGC, arrivando addirittura a stabilire, con intransigenza, che se un giocatore contraesse il virus, non dovrebbe rimanere in isolamento solo lui, come chiedono le squadre, ma in quarantena ci andrebbe tutta la squadra, di fatto decretando la fine della ripresa delle attività, se ci fosse anche solo un nuovo caso positivo.
LE NUOVA POSITIVITA’ – A intrecciare ancora di più una matassa già complessa le positività emerse negli ultimi giorni, con i 3 calciatori e 3 membri dello staff della Fiorentina, i 3 calciatori della Sampdoria e un calciatore del Torino. In giornata c’è stata anche una riunione tra Aic e rappresentanti di Serie A, con una successiva riunioe prevista per oggi con le Leghe di B, C e D, ma anche l’AssoAllenatori. Staremo a vedere.
TIEPIDO OTTIMISMO – Dopo quella che potremmo definire una fumata grigia, fortunatamente questa volta il ministro dello sport Spadafora, fino adesso sempre protagonista di un inasprimento dei dialoghi col calcio, non ha parlato. A parlare, a Radio Punto Nuovo, come riferisce il portale Tuttomercatoweb, è stato il sottosegretario alla salute Sandra Zampa: “Si va verso una soluzione, quella che i tifosi aspettano. Per ora il confronto riguarda l’allenamento individuale, oggi torneranno tutti a discutere del problema e la strada della soluzione è stata immaginata come una sorta di clausura della squadra“. Dobbiamo credere a questo ottimismo? Al momento meglio scegliere la via di San Tommaso, dato che Pierino ha più volte urlato “al lupo al lupo”, perdendo di credibilità. Se non vedo, non credo.
E IL PISA? – A ieri il Pisa sperava, ma ancora spera in realtà, di poter riunire i suoi giocatori per la prossima settimana per una primissima fase, anche se breve, di allenamenti individuali, mentre per l’inizio del ritiro vero e proprio l’obiettivo è di avere tutti a disposizione il 18 maggio, a meno di stop ufficiali ai campionati, con l’unica incognita di Robert Gucher che, dal momento del rientro in Italia dall’Austria, dovrà aspettare due settimane prima di aggregarsi ai compagni, monitorato in autoisolamento dallo staff tecnico. Convocare gli atleti senza la certezza di poter riprendere le attività, considerando anche la delicata situazione in cui in Serie B si sta cercando di trattare anche sugli eventuali tagli agli stipendi, non è facile. Si tratta di un problema di tutti, ecco perché molte squadre stanno ancora alla finestra.
DANNI – Ormai siamo arrivati quasi al dunque. Il calcio e il governo devono, stavolta definitivamente, smettere di parlare due lingue diverse. Una volta comprese le rispettive esigenze, deve arrivare il momento delle responsabilità. La speranza è che questa volta il governo abbia capito che se il calcio si dovrà fermare, serve un atto diretto per fermarlo, da parte del governo, per numerose esigenze, anche economiche, altrimenti il futuro sarà dei ricorsi e dei tribunali e il calcio resterà fermo per un nuovo virus, quello dei tribunali, nonché quello economico.
CINQUE CAMBI – Mentre aspettiamo Godot, come nel libro di Samuel Beckett, infine, buone notizie arrivano dall’Ifab, l’organo che legittima e introduce le regole del calcio. Dopo le richieste delle federazioni, da tre si passa ufficialmente ad un massimo di cinque cambi, relativamente alle competizioni già in corso, attuabili fino al 31 Dicembre 2020, come si apprende dal comunicato diffuso dalla stessa IFAB.