“Riprendere il campionato di calcio il 3 maggio è irrealistico”: lo ha affermato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, in un’intervista a Repubblica in cui ha spiegato che domani proporrà di “prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado”, estendendo la misura agli allenamenti, sui quali”, ha ricordato, “non eravamo intervenuti perché c’era ancora la possibilità che si tenessero le Olimpiadi”. Non sono tardate le repliche, come quella di Tommasi dell’AIC, ma anche del presidente Corrado, che ha replicato direttamente a un’altra opinione, quella del presidente del Frosinone Stirpe, di spalmare il campionato su due stagioni.
SPADAFORA – “Dal calcio di Serie A”, ha aggiunto Spadafora, “mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che dopo questa crisi niente potrà essere più come prima. Intanto destinerò un piano straordinario di 400 milioni di euro allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che, sono certo, sarà uno dei motori della rinascita”.
TOMMASI – Queste le parole di Tommasi all’Ansa: “Sul tavolo abbiamo un elemento in più rispetto alle scorse settimane perché dopo le parole del ministro Spadafora la preoccupazione che si chiudano qui i campionati c’è. Occorre dunque porsi il problema della chiusura della stagione sia da un punto di vista sportivo sia dal punto di vista formale, dei contratti”. “Sul taglio degli stipendi cerchiamo se possibile una soluzione comune. La Juve è andata avanti, ma non ci ha colto di sorpresa, sapevamo tutto e non ci sentiamo delegittimati. Tra l’altro Chiellini è un nostro consigliere. Se non ci sono contenziosi tra club e giocatori non siamo tenuti a intervenire, se loro hanno trovato un accordo va bene così”.
CORRADO – Botta e risposta tra il presidente del Pisa Corrado e quello del Frosinone Stirpe. Tutto è cominciato da quest’ultimo che, tramite la Gazzetta dello Sport, aveva dichiarato: ““Bisogna spalmare questa stagione in due, ossia ripartire da dove si era finito, ma solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza. Questa stagione si dovrà chiudere al 30 giugno 2021, traslando tutti i contratti di un anno”. Non è tardata la replica del numero uno nerazzurro Corrado: Se servisse, potremmo riprendere a giocare a porte chiuse. Ma con i diritti televisivi a lievitare, creando nuove entrate per le società. Non sono d’accordo con la posizione di Stirpe né sotto l’aspetto sportivo, né sotto l’aspetto aziendale. Il campionato deve terminare così come è stato iniziato. Dal punto di vista della gestione aziendale, fare un campionato in due anni e pagare un anno di stipendio ai tesserati in due stagioni non migliorerebbe la questione economica. La disputa di un solo torneo in due anni genererebbe anche ricavi di un anno in due. Costi e ricavi si compenserebbero senza generare positività. Occorre invece trovare una soluzione, in accordo con i giocatori, che limiti le spese di questo campionato, programmando poi la prossima come stagione di transizione. Giocare a porte chiuse non sarebbe affatto una mortificazione del calcio vista l’impossibilità di andare allo stadio. Ciò creerebbe poi presupposti per avere nuove opportunità dalle tv. La vera mortificazione, per i tanti appassionati, sarebbe quella – conclude – di stare troppo tempo senza calcio.”
GRAVINA – “La priorità è terminare i campionati entro l’estate, senza compromettere la stagione 2020-21. Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale” ha detto Gabriele Gravina, presidente della Figc. “Sia la Uefa sia la Fifa si stanno impegnando per far sì che si possa sforare la dead line del 30 giugno fino ad arrivare ad agosto. Questo ci fa piacere, ma dobbiamo anche fare in modo di non andare a compromettere il campionato della stagione 2020-21”.
FONTE: REPUBBLICA, AGI, GAZZETTA DELLO SPORT E ANSA