Il calcio, parzialmente, si è già fermato. Dopo il rinvio di Ascoli-Cremonese in Serie B e di altre quattro gare di Serie A, alla luce anche delle numerose sospensioni e rinvii al nord Italia, alle riunioni della Giunta e del Consiglio Nazionale del Coni che si svolgeranno martedì, si deciderà il da farsi. Saranno 48 ore di grande concitazione in Federcalcio e nelle leghe di Serie A, B, C e dilettanti, in merito al Coronavirus. Diversi gli scenari al vaglio, tra cui anche la disputa di partite a porte chiuse. Domani consiglio federale Figc.
GOVERNO E CONI – Martedì sono previste le riunioni più importanti sullo sport e il Coronavirus, con la Giunta e il Consiglio Nazionale del Coni, alla presenza anche del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. Dalla Lega di Serie B è ben poco che trapela, se non la conferma di una grande attesa per l’esito di questa riunione, per cercare di capire a livello organizzativo il da farsi, specialmente per le prossime due giornate del campionato cadetto. Le due riunioni del Coni si terranno alle 11 e alle ore 15 a Roma presso il Foro Italico. La presenza del ministro dello sport è molto importante, anche perché il Coni si allineerà alle linee guida del governo in merito, come già successo per la sospensione delle attività per la giornata di oggi in Lombardia e in Veneto, proprio su spinta del governo stesso, con una richiesta esplicita del ministro Spadafora. Il vice ministro della salute Sileri è infatti intervenuto via radio, specialmente in merito alla prossima partita di Europa League dell’Inter con il Ludogorets, fornendo però indicazioni generiche su quelle che saranno le politiche dei prossimi giorni: “Tutte le decisioni saranno prese nei prossimi giorni. Dobbiamo capire l’evoluzione della situazione ed essere molto prudenti”. Lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò, ha confermato che sarà il governo a decidere: “Credo che in questo momento il mondo dello sport non debba andare per conto proprio: è giusto fermarsi, bisogna essere allineati con le disposizioni delle autorità preposte. In primis il governo. Sarebbe stato sbagliato e inelegante se si fossero anticipate le mosse del governo, parliamo di tante manifestazioni sportive non solo di calcio.” In poche parole, Coni, ma a cascata anche Figc e vari enti sportivi, dipendono dagli organi preposti che stanno valutando sia caso per caso, che genericamente, la situazione.
LO SCENARIO – Ma cosa potrebbe succedere in Serie B, così come negli altri campionati, dopo il rinvio di Ascoli-Cremonese? Al momento chiarezza ce n’è ben poca. Uno dei possibili scenari, il più probabile, è quello di avere partite a porte chiuse, probabilmente per un paio di turni, col presidente Malagò che un po’ ammette, un po’ smentisce, ma è in evidente difficoltà: “Se si va verso le partite a porte chiuse? Non posso né confermarlo né smentirlo, ma è chiaramente una ipotesi che è stata presa in considerazione.” Tra le ipotesi estreme anche quella di continuare a rinviare solo alcune gare almeno fino ai primi di marzo, ma la vera difficoltà in questo caso sono i calendari nazionali in relazione a quelli internazionali, con la difficoltà nel reperire, a questo punto della stagione, delle date per i possibili recuperi. Tutto dipenderà se il contagio del virus si diffonderà o meno in altre regioni, sarà a quel punto che si potranno valutare soluzioni estreme. La situazione, ovviamente, è in continua evoluzione. Non c’è solo il Coni che sta trattando la materia. Domani infatti, anche se più legata specificatamente all’attività delle Squadre Nazionali, ci sarà una task force della Figc con i medici federali che analizzeranno la situazione. Ma in questa sede si parlerà anche dei vari campionati. Intanto anche la Liguria ha emanato un’ordinanza regionale per affrontare la diffusione del Coronavirus e fino alle 24 del 1 marzo saranno sospese tutte le manifestazioni aperte al pubblico. Alla Liguria potrebbero, a cascata, allinearsi altre regioni e il rischio più alto è quello di essere costretti a rinviare le gare almeno fino al primo marzo.