Nel corso della puntata numero 69 di Finestra sull’Arena, l’ultima per la stagione agonistica 2018/19, si è festeggiato l’approdo del Pisa in serie B e lo si è fatto ospitando telefonicamente il presidente del sodalizio neroazzurro Giuseppe Corrado, con il quale abbiamo ripercorso un po’ tutto il campionato e con il quale abbiamo rivissuto le emozioni degli ultimi giorni. Rivedi la trasmissione e rileggi le dichiarazione di Corrado.
Corrado entra subito nel merito degli oneri della nuova dimensione in cui si è calato il Pisa: “Il prossimo mercoledì parteciperemo alla prima assemblea di Lega B, intanto in questi giorni mi sono arrivati i complimenti da parte di molti presidenti di squadre che sono già in cadetteria e che si sono detti contenti di avere nel prossimo campionato una squadra come il Pisa che ha un blasone importante ed una tifoseria che fa invidia anche ad alcune piazze della massima serie.”
Di riposare non vuole proprio sentir parlare il presidente, che pianifica subito il futuro: “Riposare ? Non c’è tempo, c’è da organizzare tutte le cose al meglio per fare bene anche in Serie B e ci sono da mettere a punto alcuni aspetti organizzativi necessari per il prossimo torneo come ad esempio la fonica dell’Arena Garibaldi ed un’ulteriore sala TV per le reti nazionali ; inoltre entro il prossimo mese di febbraio sarà necessario mettere i seggiolini anche nelle due curve e proprio questo pomeriggio abbiamo avuto una riunione con il Comune e con la Questura per capire come far convivere questi lavori di ammodernamento con il nostro progetto di restyling dello stadio.”
Per Corrado non ci sono stati veramente momenti di difficoltà, lui ci ha sempre creduto alla promozione, ma una parola è magica, come il Pisa, progettualità: “All’interno di quella che è stata la nostra progettualità vivere momenti di difficoltà è stata una cosa normale : ricordo a tutti che non abbiamo potuto lavorare inizialmente su un foglio bianco perché c’erano situazioni pregresse con le quali abbiamo dovuto fare i conti e che ci hanno portato via non poche energie, economiche e non. La costruzione di una squadra importante e di valore assoluto è sempre stata una nostra priorità a partire dalla scorsa stagione, quando ci sono state molte criticità che ci hanno impedito di ottenere un risultato importante e che alla fine ci hanno visto arrivare al terzo posto in classifica.”
Il presidente analizza la genesi del campionato, dalle scelte fatte dopo la precedente stagione: “Da quel momento è partita la fase due del nostro progetto, basata sui sette giocatori che si erano disimpegnati meglio nel corso del passato torneo ; grazie all’arrivo a Pisa di un nuovo direttore sportivo e di un nuovo allenatore a questi giocatori sono stati affiancati nuovi calciatori che noi reputavamo funzionali al nostro progetto. Abbiamo avuto la fortuna di partire benissimo, con le gare di Coppa Italia che ci hanno visti grandi protagonisti a Parma ed a Cremona ; già da queste partite era partito il progetto tecnico del mister, fatto da scelte che dall’esterno potevano sembrare quantomeno singolari, come Lisi terzino sinistro e De Vitis difensore centrale, e che invece alla fine sono state fra le chiavi del nostro successo. Dopo è iniziato il campionato e quelle che sono state le arcinote criticità della categoria ci hanno creato delle difficoltà, fra partite rinviate e tre gare da dover disputare in sette giorni; partite come quelle contro Arezzo, Piacenza, Carrarese, Albissola ed Olbia ci hanno fatto perdere un poco di fiducia nei nostri mezzi ed in una città passionale come è Pisa questa situazione poteva essere un bel problema. Da parte nostra abbiamo invece sempre tranquillizzato mister D’Angelo che stava facendo un ottimo lavoro, non facendoci trasportare dagli umori della piazza.”
Corrado torna sul tema delle anime nere che hanno voluto il male del Pisa: “Quelle che io ho definito anime nere sono state di gran lunga superate dalle anime neroazzurre che ci hanno permesso di uscire da una situazione di difficoltà, insieme ad un mercato di gennaio dove sono arrivati giocatori importanti – due dalla serie B e due dalle prime squadre del nostro girone – che hanno ridato fiducia ai calciatori che già vestivano la maglia neroazzurra : da questo momento è nata una squadra che io definisco irripetibile che ha saputo mettere in atto una rimonta incredibile, con ventitré risultati utili consecutivi e con una dimostrazione di forza contro ogni avversario che il calendario ci metteva davanti.”
Arriva poi il momento di parlare dei meriti di questa promozione: “Tutti hanno grandissimi meriti : il direttore Gemmi, mister D’Angelo, il suo vice Taddei, i calciatori che sono tutti migliorati in maniera esponenziale – come non sottolineare il girone di ritorno che hanno fatto Birindelli, Meroni, Buschiazzo – ed anche quelli che hanno giocato meno degli altri ma che si sono fatti trovare più che pronti quando sono stati chiamati in causa. Questa è una squadra che verrà ricordata per moltissimi anni ancora, ve lo assicuro ; come del resto il nostro pubblico, che ha dato spettacolo a Pisa ed anche quando abbiamo giocato lontano dall’Arena Garibaldi.”
Due parole anche su Ricci, il cui ruolo è stato altrettanto importante: “Enzo Ricci non aveva praticamente mai visto una partita di calcio, ne ha viste sei in meno di un mese … ogni volta che l’arbitro fischiava qualcosa aveva paura che ci dessero un calcio di rigore contro … inoltre il suo non essere uomo di calcio gli faceva dire cose che mi hanno costretto a fare gli scongiuri in più di una circostanza, visto che non conosce cosa sia la superstizione … ma alla fine il suo essere così gli ha permesso di essere quello che a Trieste ha sofferto meno di tutti. Il suo ruolo è stato decisivo nell’acquisizione di una società che era sostanzialmente fallita, ed è stato altrettanto decisivo quando ci sono stati momenti di difficoltà che sono riuscito a superare soltanto grazie al suo aiuto.”
L’anno appena concluso è stato un anno zero per il Pisa: “Questo per noi è stato un anno zero, il primo disputato senza le scorie della situazione che abbiamo trovato quando siamo arrivati a Pisa ; adesso c’è da lavorare per rappresentare la città di Pisa in serie B nella maniera migliore possibile, consapevoli del fatto che chi ha visto la partita di Trieste ha visto una squadra che esprimeva un gioco già da categoria superiore e lo ha fatto in una categoria dove giocare a calcio è difficile e non sempre ti dà la garanzia di ottenere il risultato sperato. Noi ci siamo riusciti, abbiamo vinto giocando a calcio, e questo ci fa credere di avere un’ottima base in vista del prossimo campionato cadetto.”
Il presidente Corrado parla di un momento molto intimo, in cui si è chiuso il preghiera durante la finale: “Quando la Triestina ha pareggiato ho pregato mio padre di darci una mano, come ho sempre fatto quando nel mio lavoro ho vissuto dei momenti di difficoltà ; negli ultimi anni sono venuti a mancare anche mia madre e mio suocero, che sono state persone altrettanto importanti nel corso della mia vita, e sono sicuro che domenica scorsa un aiuto è arrivato anche da loro. Quando prima della partita sono passato sotto la curva dei nostri tifosi ho voluto rincuorarli ma in realtà mi stavo cagando addosso … dico che è soprattutto grazie al loro sostegno che abbiamo potuto vincere la finale ed andare in serie B.”
Le ultime parole sono quelle per il mister: “Mister D’Angelo ha sempre dissimulato ma da parte di tutti noi c’era grande convinzione di ottenere il risultato ; la paura che avevo è che un episodio ci potesse condannare proprio sul più bello ma credo che alla fine abbia vinto la squadra più forte e quella che più se lo è meritato. Le altre squadre hanno spesso cercato di metterci pressione utilizzando questioni fuori dal rettangolo verde, ma alla fine hanno fallito perché sul campo abbiamo dimostrato di essere più forti di tutto e di tutti.”
IN COLLABORAZIONE CON IL PISA SIAMO NOI