Fabrizio Buschiazzo sta meglio dopo il ritorno a Pisa ed è stato dimesso dall’Ospedale di Cisanello. Il giocatore uruguayano è uno dei tanti protagonisti di questa promozione e in questi mesi è cresciuto tanto come gli altri giovani della squadra. Tra cadute, risalite, impegno e attaccamento alla squadra, ecco perché è uno dei simboli di questa promozione in cadetteria.

LA CRESCITABuschiazzo è arrivato al Pisa in prestito dal Penarol, forse la più forte squadra dell’Uruguay dove milita anche l’ex nerazzurro Nacho Varela. Dal suo arrivo a Pisa Fabrizio ha migliorato la propria tecnica individuale, anche e soprattutto grazie al lavoro del tecnico Luca D’Angelo che lo ha trasformato all’occorrenza e con ottimi risultati in un terzino destro oltre che a migliorarne le caratteristiche di centrale difensivo. Suo anche un bel gol contro il Gozzano in campionato.

TRIESTE – A Trieste infatti, in un momento di difficoltà dovuto alla carenza di terzini tutti usciti per crampi o infortuni, D’Angelo ha buttato nella mischia proprio Buschiazzo nel momento più difficile di tutta la partita. L’uruguayano si è calato perfettamente nella parte e, oltre a contrastare benissimo ogni attacco dal suo lato, si è reso protagonista di un paio di discese sulla fascia destra degne di un terzino di ruolo, una delle quali ha propiziato la traversa di Marconi. C’è il suo zampino proprio nel gol di Marconi che è valso il momentaneo 2-1, in quanto il suo stacco di testa ha messo gravemente in difficoltà l’estremo difensore della Triestina, costretto a respingere palla proprio sui piedi dell’attaccante nerazzurro.

CORRADO – Nel momento più buio della stagione, quello in cui arrivò anche lo sfogo del presidente verso le “anime nere”, non bisogna dimenticare l’elogio fatto dal presidente stesso nei confronti di Buschiazzo: “Noi vogliamo giocatori come Buschiazzo che fanno 400 km con una spalla rotta e tifano dalla tribuna. Per queste situazioni bisogna lavorare dal basso come stiamo facendo noi e ne siamo orgogliosi.” Corrado, così come Giovanni, Gemmi o D’Angelo hanno creduto ciecamente nel calciatore, riuscendo ad aiutarlo anche quando è stato in difficoltà o ha avuto dei blackout.

LE CADUTE E LE RISALITE – I grandi risultati si sa, si ottengono sempre col duro lavoro perché niente arriva dal cielo e spesso sono frutto di una risalita in seguito a una caduta, come le cadute che ha avuto Buschiazzo nel corso della stagione. Non dimentichiamo, in un altro momento chiave, il suo brutto gesto quando zittì i tifosi in Pisa-Albissola, per poi chiedere sinceramente scusa sui social: “nel calcio, come nella vita, si commettono degli errori. Domenica scorsa ho agito d’istinto e chiedo scusa per un gesto dopo il nostro gol rivolto a pochi tifosi della tribuna che già alla fine del primo tempo ci avevano fischiato e contestato. Ho sbagliato. Adesso lavorerò ancora più duramente sul campo perché quei fischi meritati a fine gara diventino applausi! Per dimostrare il mio, il nostro, vero valore!”. Oppure quando, in Pisa-Pontedera voleva battere il calcio di rigore e ci fu un brutto screzio in campo, con la società che decise di multarlo e metterlo fuori rosa per una settimana. Sicuramente esempi di un carattere impetuoso, ma questa è anche la qualità del giocatore, che la società è riuscita a catalizzare benissimo nel ragazzo, così attaccato alla maglia del Pisa da essere sempre uno di quelli ad uscire con la maglia sudata in campo come in allenamento. Buschiazzo ha imparato ed è cresciuto dopo i suoi errori, diventando un grande simbolo positivo del Pisa.

L’INFORTUNIO E LA FESTA – Dopo essere entrato in campo a Trieste ha subito un bruttissimo infortunio che ha messo gravemente in repentaglio la sua salute, rimanendo anche all’Ospedale mentre i compagni erano a Pisa a festeggiare, ma non si erano dimenticati di lui. Mentre si riprendeva anche un bellissimo post su Facebook: “Ce l’abbiamo fatta tutti, grazie di cuore ai compagni, allo staff, ai tifosi e a tutti coloro che hanno reso possibile questo sogno. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini e che si sono preoccupati per le mie condizioni. Vi voglio bene. Forza Pisa!”. Sono queste le parole più belle di un gladiatore, mai come in questa stagione incarnazione della famosa “garra”, che può tornare ad esultare con i suoi compagni ed i suoi tifosi. Grazie Buschiazzo, emblema di una stagione.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018