All’indomani del pareggio contro il Pontedera la formazione nerazzurra si è fermata per un temporaneo rompete le righe per la pausa pasquale. Per le ultime due sfide contro Pro Patria e Novara, i nerazzurri torneranno a lavoro nel pomeriggio di Pasquetta. Tra riflessioni e analisi, cosa ha lasciato la gara di ieri contro il Pontedera in chiave finale di campionato?
LOTTA AL TERZO POSTO – Il pareggio di ieri ha ormai praticamente estromesso il Pisa da qualsiasi velleità riguardante il primo o il secondo posto, a meno di improbabili suicidi della Virtus Entella o del Piacenza. Il Pisa dunque si troverà a lottare contro la Pro Vercelli per il terzo posto, conscio che, in relazione agli scontri diretti, ai nerazzurri basteranno 4 punti a fronte dei 6 disponibili. I nerazzurri possono ancora lottare per “il miglior terzo posto”, che potrebbe dare qualche benefit in più nella lotteria dei playoff. Nota negativa nella lotta alla Pro Vercelli il calendario: se il Pisa ha la Pro Patria fuori casa, un bruttissimo cliente da affrontare in questo momento, e il Novara in casa, la Pro Vercelli avrà tre punti gratis dal 3-0 a tavolino per l’estromissione del Pro Piacenza e la trasferta all’ultima giornata contro l’Olbia. Ragion per cui adesso la squadra di D’Angelo è costretta a fare più punti possibile per mantenere il gap dai piemontesi.
NOVE GIORNI – Questa pausa di Pasqua rappresenta quasi un test in vista dei playoff. Per la prima volta dopo la pausa invernale i nerazzurri avranno oltre una settimana di tempo prima dell’impegno successivo. Ci si dovrà quindi abituare a non giocare in vista dei playoff poiché, nel caso di un terzo posto ottenuto, i nerazzurri resteranno per due settimane fuori dal campo in attesa di sapere cosa faranno le avversarie impegnate nei turni preliminari e bisognerà comunque mantenere alta l’attenzione per evitare di arrivare “molli” all’appuntamento.
I RECORD – Il Pisa prosegue comunque la sua striscia positiva con 14 risultati utili consecutivi che diventano 15 considerando la sfida al Pro Piacenza vinta a tavolino. D’Angelo ha ormai già fatto meglio della striscia positiva di 13 partite di Gattuso dell’anno della promozione in B e, nonostante la sofferenza contro il Pontedera, la formazione nerazzurra è riuscita a mantenere ancora una volta la porta inviolata. Nelle ultime 6 partite infatti il Pisa ha subito solo un gol e con 27 reti il Pisa resta la seconda difesa meno battuta del campionato alle spalle della Virtus Entella, con 25 reti subite.
BUSCHIAZZO, PESENTI E I VALORI DI UNA SQUADRA – Bisognerà anche cercare di mantenere unito il gruppo dopo la prestazione di ieri. Scene come quella antecedente il calcio di rigore, con Buschiazzo a litigare con i compagni, non si dovrebbero mai vedere. Le gerarchie sono fatte per essere rispettate ed è giusto che la società, come riferito ieri sera da D’Angelo, multi il giocatore. Per lui si profila una pausa forzata in tribuna per almeno un turno oltre a una multa. Non è la prima volta che Buschiazzo ha questi “colpi di testa”, dopo le scuse ai tifosi di qualche mese fa in seguito a un episodio molto controverso. Ma il giocatore è un cavallo che spesso si imbizzarrisce e quindi un po’ di disciplina non fa mai male. Va anche recuperato Pesenti che, dopo alcuni errori sotto porta e due rigori sbagliati, non è proprio in un buon momento e si è lasciato andare a un pianto disperato a fine partita. È qui che entrano in gioco i valori del gruppo, con Moscardelli e Gucher che hanno assolto a pieno il loro ruolo di capitano e vice capitano. Non solo nelle parole in sala stampa verso Buschiazzo da parte di Gucher (“Quando una squadra ci tiene tanto e soffre anche tanto e riesce a recuperare all’ultimo secondo un rigore a favore è normale che ci sia stato un momento di adrenalina e Buschiazzo abbia sbagliato. Poi ha chiesto subito scusa ed è finita lì. Ha chiesto anche se fosse stato lui il problema con Pesenti, ma Max lo ha assolto. C’è una gerarchia designata, dopo Moscardelli e Marconi il terzo è Pesenti. Quando succedono episodi del genere vanno stroncati sul nascere grazie all’esperienza dei vecchi che devono tranquillizzare i più giovani.”) e di Moscardelli per Pesenti (“I rigori li calcio e li ho sbagliati, è così ed era giusto che lo tirasse lui. Il primo è stato lui a dispiacersi, però ci sarà tempo per rifarsi. Ci sono andato un po’ dopo per farlo stemperare, ma sono sicuro che si rifarà presto.”), ma anche per come hanno tranquillizzato il primo e rinfrancato il secondo a fine partita. È solo così emergono i valori di un grande gruppo. Avere elementi con grande esperienza anche in serie superiori a fare da chioccia aiuta a crescere i più giovani.