L’associazione Lungofiume alza il sipario su un nuovo progetto che animerà il Giardino della Pieve (via Barbaiano, San Casciano di Cascina) per tutta la stagione: “Letture al Giardino”. Presentazione di libri, incontri con l’autore (e con i suoi personaggi), pomeriggi e serate all’insegna della lettura.
Obiettivo primario del progetto “Letture al Giardino” – come sottolinea il presidente di Lungofiume Massimo Corevi – è “lo stimolo alla lettura. La lettura come inizio della conoscenza. Il libro come inizio di un percorso di vita in cui la conoscenza diventa motore al proprio cammino. “I social dovrebbero servire principalmente a questo: promuovere diffusamente ciò i social tendono ad omologare ed appiattire: Lungofiume prova a lanciare il suo amo nel mare calmo dell’indifferenza e dell’approssimazione”. Un progetto che si affianca all’attività teatrale – la pièce “Flora. La vita è una storia bellissima” scritta da Massimo Corevi si appresta ad andare in scena al Teatro di Caserta (sabato 20 ottobre) – e a tutte le altre attività che caratterizzano il programma pisano di Lungofiume.
Il primo appuntamento è con il libro “L’isola che non c’è” di Fabiano Pini, che sarà presentato domenica 7 ottobre alla presenza dell’autore, con la narrazione di Francesca Vitarelli e le letture di Bice Del Giudice, Albertina Gasparoni e Anna Tavernise.
“Il Giardino della Pieve” sarà lieto di accogliere gli amici vecchi e nuovi aprendo le proprie sale alla stagione autunnale di Lungofiume e di brindare con loro.
L’ingresso è libero.
L’AUTORE. Pisano doc, Fabiano Pini dal 1966 vive a Cascina. Vincitore di numerosi premi, ama definirsi un ‘uomo che scrive”.
“L’Isola che non c’è” (Edizioni Il Molo) è una raccolta di racconti scritti con la tipica vena umoristica e diretta dell’autore. Alla ricerca di quella felicità (anzi tranquillità) che cantava Edoardo Bennato. Dalla prefazione: “I temi trattati sono seri e dei più disparati, storie perse qua e là nel cosmo infinito della vita, problemi giornalieri o grandi drammi della Storia, affrontati con lo stile che mi è più congeniale… Quello che mi prefiggo di evidenziare, sono i tanti quesiti che ci affliggono ogni giorno, donandoci disegni di vita belli e brutti, drammatici e surreali, divertenti e riflessivi, giocando con le parole credendo che se riuscissimo ad invertirle, invertiremmo i loro significati, riscrivendo dei finali a nostro completo piacimento, con la possibilità di eliminare le brutture e i risultati storti e inconcludenti, eliminare le malattie, togliere la ferocia e lasciare soltanto la gioia di vivere liberamente con tutti, vivere sani fino a mille anni e godere di tutto quello che ci fa stare bene”.