Mister Pazienza, alla vigilia di Pisa-Alessandria, ha parlato ai giornalisti nella sala stampa dell’Arena Garibaldi.
Questi giorni sono stati forse i più difficili da quando è l’allenatore del Pisa?
Sicuramente le ultime due settimane sono state le più difficili, non soltanto dal punto di vista dei risultati. Chiaramente si è in difficoltà e si lavora in tensione, ma fa parte del calcio. Creare i presupposti per tornare ad avere serenità per raggiungere il risultato.
La partita con l’Alessandria quanto vale?
Come tutte le altre partite, è una gara difficile, ma ci permetterebbe di ripartire e muovere la classifica.
Che squadra ha trovato in settimana mister?
Gli umori e gli atteggiamenti sono cambiati. Ho trovato una squadra ferita e arrabbiata, col passare dei giorni ho ritrovato i miei ragazzi che hanno voglia di reagire e riprendere il discorso cominciato qualche tempo fa. In tutti loro ho ritrovato questa voglia di dimostrare e che ci sono.
Che discorsi avete fatto coi ragazzi? Ha parlato con loro anche il presidente?
Si sono fatti troppi discorsi, bisognava fermarsi, ragionare e fare ognuno un po’ di autocritica. Il presidente più volte è venuto in settimana, per far sentire la sua presenza ed essendo una persona sempre molto disponibile, lo ha fatto in passato e ovviamente è venuto anche ora. Il suo intervento è stato diretto.
La squadra come si può sbloccare mentalmente?
Anche ora solo il risultato può dare la serenità per riprendere il cammino. Lavorando e facendo autocritica, ripeto, dobbiamo ripartire e fare qualcosa in più tutti.
Come stanno i giocatori?
Eusepi ha recuperato, non ci saranno invece Ingrosso e Carillo.
I calci d’angolo non sono stati mai sfruttati molto durante la stagione.
Confermo, ci alleniamo molto, ma è chiaro che in avanti spesso giochiamo con giocatori che hanno meno struttura rispetto ad altri.
Non sarebbe meglio avere un undici di riferimento? la squadra non ha poca identità così?
I risultati condizionano tante volte le analisi, può essere che sia così, io la vedo in maniera diversa. Lavorare solo su undici giocatori non è nelle mie idee.
Incidono nelle sue scelte le idee della società oppure no?
Si tratta di una domanda o una provocazione?
Una domanda.
Assolutamente no.
Ha dei dubbi sulla formazione di domani?
Deciderò domani mattina.
Il Pisa sta giocando solo con due centrali viste le defezioni di Carillo e Ingrosso. Sta pensando di riadattare qualcuno per momenti di emergenza?
Si sta adattando Cagnano e potrei portar su un ragazzo della Berretti che sta facendo bene, Balduini.
Non pensa che ci siano dei momenti della partita in cui sono i giocatori che devono togliere le castagne dal fuoco anche a voi che siete in panchina?
I nostri giocatori stanno facendo qualcosa di importante e possono fare di più. Sabato mi sono preso la responsabilità perché era giusto che fosse fatto. Nel momento in cui la squadra che scende in campo non ha lo spirito che gli volevo dare io la colpa è mia.
Sente che questa partita è decisiva anche per lei?
Potrebbe esserlo, ma fa parte del gioco. Fa parte anche del mio mestiere.