Omicidi annunciati, omicidi inaspettati, per mano di mariti, ex-mariti, padri, fratelli, fidanzati , amanti o innamorati respinti. Donne che denunciano senza essere ascoltate dalle istituzioni che invece dovrebbero proteggerle, donne che subiscono in silenzio per cultura, per paura, per fragilità.
I numeri in Italia sono impietosi: muore di violenza maschile una donna ogni due o tre giorni e sono quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso.
Come sostiene il premio Nobel per la pace Èlie Wiesel: “Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato”.
Rompiamo il silenzio sulla violenza di genere, sulla violenza fisica e psicologica di cui sono ancora vittime ,molte, troppe donne, Venerdì 24 Novembre alle ore 21.00 presso il Teatro Lux attraverso lo spettacolo del Teatro del Ghigno intitolato “La Prossima sarò io“ per la regia di Paola Maccario, interpretata dagli attori del laboratorio teatrale Teatro Del Ghigno con la partecipazione della cantante Michela Messy e il Patrocinio del Codice Rosa e del Programma Bollini Rosa dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana
Sul palco si darà voce alle donne che hanno subito una qualsiasi forma di violenza, sia attraverso spunti di cronaca , che attraverso canzoni , poesie , personaggi letterari come la Desdemona di Shakespeare.
Commenta la regista “In questi anni ho fatto molte regie e spesso capita che quando si prova e riprova uno spettacolo si arriva ad un punto in cui si acquisisce una certa familiarità col testo , si metabolizzano le emozioni in esso contenute e si rimane meno coinvolti a furia di ripeterlo fino a quando non lo si rappresenta col pubblico che lo fa rinascere nuovamente.
Devo ammettere la difficoltà che abbiamo vissuto con la messa in scena di questo spettacolo. Alla fine di ogni brano calava il silenzio, io e i miei attori ci guardavamo, non raramente con gli occhi lucidi e con la gola serrata, terrorizzati da tanta realistica crudeltà che no, non riusciamo proprio a conviverci serenamente, con la coscienza che queste donne sono realmente esistite. E mi dovranno perdonare i mie attori perchè talvolta , vedendoli in scena, ho avuto pensieri terribili del tipo chissà se uno di loro un giorno farà una cosa simile o la dovrà subire“
Una serata per far riflettere e per ricordare chi non ce l’ha fatta.