Ieri sera è andata in onda la sesta puntata di Finestra sull’Arena con tre ospiti telefonici d’eccezione: Il giornalista Andrea Orsini, il DS del Pisa Raffaele Ferrara e l’allenatore del Gavorrano Giancarlo Favarin. Rivedi la puntata e rileggi le loro dichiarazioni.
Per la sesta puntata di Finestra sull’Arena gradito ospite telefonico Andrea Orsini, giornalista di 50 Canale e conduttore del Neroazzurro sulla rete pisana, con i suoi commenti precisi e puntuali sull’inizio di campionato dei neroazzurri. Durante la puntata sono stati raggiunti telefonicamente il Direttore Sportivo del Pisa Raffaele Ferrara e l’allenatore del Gavorrano Giancarlo Favarin che hanno risposto alle domande di Michele Bufalino, Aurora Maltinti, Gabriele Bianchi e Simone Del Moro. Ecco le loro parole.
Il primo a essere intervistato è Raffaele Ferrara. Direttore, come giudica questa partenza da parte del Pisa? “Era normale che All’inizio ci fosse un po’ di difficoltà perché c’erano ragazzi nuovi. A livello di gruppo si stanno amalgamando bene. Tutto procede nella direzione giusta. E’ presto per trarre delle conclusioni, ma procede bene.”
Lo stadio è un tema di estrema attualità. Quello scelto è il progetto giusto?: “Questo è il progetto più adatto per Pisa. Sicuramente un intervento del genere darà ancora di più valore aggiunto alla società e alla città. E’ una cosa positiva sotto tutti gli aspetti.”
Come mai gli attaccanti come Eusepi e Negro non si sono sbloccati? “Ci sono momenti in cui non si trova il gol con facilità, è solo un momento particolare. Quando saranno più liberi di testa arriverà anche il gol.”
Questione Birindelli, come state seguendo il ragazzo per questa problematica che si porta dietro da tempo?: “meno se ne parla e meglio si dà peso al ragazzo, meno è per tutti. E’ un ragazzo molto giovane che si confronta in un campionato difficile e in una squadra molto competitiva. Più è tranquillo e gioca in scioltezza e meglio sarà.”
Si interverrà sul terzino a gennaio? Quale giocatore l’ha stupita di più? Quale squadra arriverà in fondo al campionato come l’avversario più pericoloso del Pisa? “Penso che le valutazioni le faremo alla metà di dicembre. Adesso è presto, però la proprietà è attenta e disponibile a fare qualsiasi intervento pur che questo intervento serva per liberare la rosa attuale. Non c’è un giocatore che mi ha stupito più di tutti, l’amalgama è la parola chiave di questo inizio di stagione. Le squadre più pericolose sono il Livorno, l’Alessandria e il Siena.”
Infine è la volta di Giancarlo Favarin, nuovo allenatore del Gavorrano. Mister come ha vissuto questo primo approccio sulla panchina del Gavorrano? “E’ stato sicuramente un approccio impegnativo perché sono arrivato venerdì pomeriggio e siamo andati in campo nella sconfitta pesante con l’Arzachena. Martedì abbiamo ripreso gli allenamenti e abbiamo tutta una settimana di lavoro per preparare la partita col Pisa.”
E’ emozionato a tornare all’Arena Garibaldi? Questa estate molti fecero il suo nome per la panchina del Pisa: “Insomma, ci sono passato poco, per una partita di coppa, ci sono venuto come tifoso. Mi fa piacere che il Pisa stia facendo molto bene ed è chiaro che io venga come allenatore del Gavorrano cercando di far bene per la mia squadra. Mi fa piacere ovviamente però purtroppo le cose sono andate in maniera diversa, ho dovuto aspettare una situazione favorevole. Quello col Gavorrano non sarà un impegno semplice, la società ha le idee chiare e cercherò di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati per questa stagione.”
Quali sono i giocatori più temibili del Gavorrano? “Non abbiamo un giocatore che può avere delle capacità diverse dagli altri rispetto a quella che è la categoria. Non c’è chi fa la differenza, ma abbiamo un gruppo affiatato confermato dopo la promozione dalla D alla C. L’obiettivo è quello di amalgamarlo ancora di più per raggiungere gli obiettivi. Il singolo di livello non possiamo permettercelo, dobbiamo lavorare a testa bassa per fare punti.”
In quella breve permanenza a Pisa, cosa ci può dire. Lei fece un grande lavoro in poco tempo. “Posso dire che Lisuzzo è stato il giocatore più importante, fece quadrato fin da subito con i ragazzi e la squadra gettò le basi per poi permettere, all’arrivo di Gattuso di vincere e andare in B. Un granello di sabbia l’abbiamo messo anche noi da Bientina quella stagione.”