Trieste è dove è stata data sostanza ai sogni nerazzurri, dove il Pisa ha aperto le porte del suo paradiso approdando in Serie B. Trieste è diventata una vera “Shangri-La” nerazzurra, un luogo mitico, di pace e tranquillità, di dolci ricordi per tutti. Il tempo sembra essersi fermato da quel giorno di un anno e un mese fa, ma ora è tempo di continuare a dar seguito a quei sogni. Il Pisa tornerà a Trieste per affrontare il Pordenone, proprio mentre si trova ai piedi dei playoff, per un’altra gara da affrontare, per far rimanere Trieste quel luogo mitico che tutti i nerazzurri portano dentro. Oggi inizia la marcia di avvicinamento al match, in attesa del bollettino del Pisa sulle condizioni di Gaetano Masucci.
Una difesa ora granitica, guidata dal condottiero Luca D’Angelo, che impartisce ordini dalla panchina come un capitano di una delle magistrature del Gioco del Ponte, pronto a dare l’ultima strappata decisiva, quella spinta per portare gli avversari dall’altra parte del ponte. “Cinque minuti a tutta!” urlò il tecnico nel finale di Spezia-Pisa, ma anche “Stefano, la devi prendere”, nei secondi finali di Pisa-Cittadella, mentre Gori stava per fare il miracolo con un colpo di reni di pregio. E i giocatori obbediscono. Questo Pisa ha trovato un suo equilibrio tattico e offensivo, mandando in rete 19 giocatori e ritrovando “Batman” Marconi che si era perso proprio dopo Pisa-Pordenone del 2 dicembre scorso, dopo quel suo ultimo gol da infortunato. Oggi riprende l’attività sui campi di San Piero a Grado, per cercare di proseguire sul sentiero tracciato. Sempre oggi si saprà di più sulle condizioni di Masucci, dato che è atteso il bollettino da parte della società sulle condizioni del calciatore. Sicuramente il giocatore non sarà disposizione di D’Angelo per Trieste, col tecnico che dovrà rinunciare anche a Caracciolo, appiedato dal giudice sportivo. Ora però si balla, mancano 6 giornate al termine e il Pisa si sta giocando un posto al sole in questo campionato. Si fa sul serio.