Oggi il presidente del Pisa Giuseppe Corrado si è presentato in sala stampa ed ha parlato letteralmente a ruota libera. Il risultato è stato una “non conferenza stampa” con assenza di contraddittorio da parte dei giornalisti che non hanno potuto far altro che ascoltare lo sfogo del numero uno neroazzurro. In una atmosfera abbastanza nervosa, quello che resta sono dichiarazioni controverse che hanno già spaccato in due l’opinione pubblica. Vediamo di analizzare nella maniera più fredda possibile tali dichiarazioni e sì, anche di dare un contraddittorio che non è stato possibile avere in sala stampa.
PREMESSA – Credo che la quasi totalità dell’ambiente neroazzurro, tra tifosi, addetti ai lavori e giornalisti non voglia il male del Pisa. È un ambiente verace, con i suoi molti pregi e altrettanti difetti. Chi vive da anni questa realtà la capisce e si sa districare tra le fitte trame di questa città. Ho sempre provato a fare lucide critiche, più fredde e oneste possibile, cercando di purificarle da sentimenti di pancia. Lo scopo di questo articolo non è né contestare, ma capire e dare anche una modesta e umile opinione. Ce ne fossero di società come il Pisa che pagano gli stipendi regolarmente e rispettano le regole.
UNO SFOGO UMANO – Quello del presidente è uno sfogo certamente umano, frustrato e ferito da una realtà che forse, ad oggi, probabilmente non ha ancora capito fino in fondo. Corrado viene da un altro tipo di realtà, forse diversa dalla mentalità provinciale di Pisa, ma non per questo la nostra è meno onorevole di altre piazze o altri contesti. Come sfogo dovrebbe dunque essere recepito dai più, ma oggi, in mezzo a tante parole, non si può condividere ciò che è stato detto dal presidente, per larghi tratti. Ci sono cose che possono essere comprensibili e condivisibili, mentre altre non sono assolutamente accettabili e non deve passare un messaggio sbagliato e deviato.
L’APPROCCIO – L’approccio alla conferenza stampa da parte del presidente Corrado è di “muro contro muro”. Corrado fin da subito non ha accettato di parlare con i giornalisti o di ascoltarli, ma si è lasciato andare criticando i giornalisti stessi. Come ha detto qualcuno, per i messaggi “a una via” esistono i comunicati stampa e i videomessaggi. Il presidente ha dunque mancato di rispetto prima di tutto ai propri interlocutori che in questo caso veicolano e informano, come operatori dell’informazione, la tifoseria e chi segue le vicende legate al Pisa Sporting Club.
FAKE NEWS – Il discorso legato alle fake news da parte di Corrado è certamente condivisibile, per certi versi, ma si chiude con una pesante critica dal punto di vista sbagliato. Oggi i tempi sono cambiati, le fake news sono una realtà, una vera malattia che appesta internet e i social network, ma non per colpa dei social network o per colpa dell’utenza che magari ne cade anche vittima. Per contrastare questo fenomeno esiste una cosa chiamata “fact checking”, ovvero la verifica dei fatti per eventualmente sbugiardare le bufale che circolano su internet. Antonio Scuglia, sul Tirreno di qualche giorno fa, ha provato a smentire l’ultima fake news di cui è stato vittima il Pisa, secondo la quale la società sarebbe stata in vendita per 6 milioni di euro. Al netto di qualche errore contenuto nell’articolo, il tentativo è lodevole. In realtà nessuno si era spacciato per l’ex neroazzurro Antonio Obbedio, ma un utente che portava questo “nickname”, ovvero uno pseudonimo usato dagli utenti di Internet per identificarsi in un determinato contesto o in una determinata comunità virtuale, ha scritto questa sorta di indiscrezione non comprovata dai fatti e molti, che non conoscevano il sito e il forum in questione, hanno prima di tutto frainteso e poi propagato questa fake news inconsapevolmente. Non è la prima e non è l’ultima bufala che circola sul Pisa. Nel corso degli anni sono a decine i miti e le leggende false che circolano sul web. Che fare quindi? Non dimentichiamo che un grande del giornalismo italiano, Enrico Mentana, non fa altro che “blastare”, come va di moda dire oggi, tante persone che gli riportano notizie false e bufale, ergendosi sostanzialmente a vero paladino dell’informazione. Mentana, nel suo nuovo progetto di “Open”, un quotidiano online di prossima pubblicazione, ha già previsto una sezione per contrastare e smentire tutte le bufale che circolano su internet. E così dovrebbe essere anche in un microcosmo chiamato Pisa. Dovremmo prendere esempio da Mentana o da Scuglia, che ha anche al suo attivo svariate pubblicazioni dove ha già affrontato situazioni simili e falsi miti. Oggi, a microfoni spenti, da qualche collega mi sono sentito dire che non dovrei rispondere alla gente che mi scrive, perché “mi abbasso” al livello di “quattro scemi che scrivono sui social”. Per quanto possa capire la critica che mi viene mossa, non sono convinto di quanto mi viene detto. Prima di tutto perché, se ci sono tante persone (e non sono soltanto “quattro scemi”) che iniziano a riportare, prima a decine, poi a centinaia e infine a migliaia, una notizia falsa, questa dev’essere smentita. Certo, non si può smentire tutto, sarebbe una perdita di tempo, ma è necessario contrastare questo fenomeno almeno quando diventa virale, poiché in ambienti ben più importanti di Pisa, come per esempio la corsa alle elezioni alla Casa Bianca di Trump o la questione Brexit, c’è chi ha sfruttato false informazioni per indirizzare l’opinione pubblica su un tema o su un altro. L’errore di Corrado è stato dire “abbiamo dovuto costantemente assistere a delle aggressioni mediatiche false, forse alimentata da qualche anima nera e qualche imbroglione che non ama la città” concludendo con “Noi parteciperemo alle trasmissioni di 50 canale perché abbiamo un contratto da onorare, ma poi non parleremo con nessun altro.” La migliore soluzione, invece di sparire e tagliare i rapporti con la stampa, sarebbe stata al contrario intensificare le presenze in conferenza stampa, aumentando il numero di interviste per una maggiore trasparenza e una migliore comunicazione, perché sparendo si otterrà solo l’effetto opposto.
COSA PUO’ FARE UN TIFOSO PER ARGINARE LE FAKE NEWS? – Se quello che è scritto sopra è una possibile soluzione per arginare una notizia falsa, cosa può fare invece un tifoso o un utente di un social network? Prima di tutto non condividerla appena si ha l’impulso di farlo, ma controllare su un quotidiano o una testata online se esiste una notizia che si è appena letta. Se la notizia non è stata scritta su una testata autorevole, 9 volte su 10 vuol dire che è falsa. Fate conto di essere in un bar: se arriva un signor nessuno rivelando chissà quali cose incredibili, molto probabilmente sono i deliri di un matto. Cosa non fare? Non tempestare tutti i giornalisti sui social e con messaggi privati chiedendo la veridicità di tale notizia, assolutamente non scrivere alla società e non taggare su facebook e, infine, non farsi prendere dal panico. Non fidatevi di chi non fa questo mestiere di professione. La prima regola nel giornalismo è verificare le fonti. Non fidatevi di nessuno, fidatevi di un professionista. Se poi una notizia falsa dovesse diventare virale, arriverà una smentita ufficiale di un operatore dell’informazione.
L’ATTACCO AI GIORNALISTI – L’attacco all’informazione è forse la cosa più grave di tutta la conferenza stampa. A Pisa nessun giornalista che scrive di calcio vuole il male della società, anzi semmai tutto il contrario. Le critiche che vengono mosse sui quotidiani negli ultimi mesi sono tutte costruttive e spesso e volentieri molti tifosi contestano alla stampa di essere addirittura troppo morbida. Innanzitutto non ci sono state mai da parte dei giornali aggressioni mediatiche false e in questo caso l’errore del presidente Corrado c’è quando sostiene che i giornalisti debbano essere al servizio della società. I giornalisti informano e criticano, a prescindere da quello che un presidente può pensare e anche a prescindere da quello che possono pensare i tifosi. La stampa dà le notizie, che piaccia o no, sia buone che cattive. I media non sono né al libro paga dei Corrado, né contro. La stampa informa. In merito alla frase “perché voi giornalisti non raccontate cose vere invece di scrivere solo cose false? Si è chiuso un arbitrato Battini e noi stiamo aspettando questo milione di euro”. Se proprio vogliamo dirla tutta, i giornali questo lo hanno scritto e molti di noi erano già al corrente delle cause tra il Pisa e Carlo Battini. Però è anche vero che di tre cause in piedi, in primo grado due sono state vinte dall’ex presidente Battini e una, quella relativa al famoso milione di euro, persa. Ma si tratta pur sempre di primi gradi che potrebbero essere ribaltati in appello e per adesso lo stesso ex presidente Battini ha preferito non commentare questa informazione, seppur contattato direttamente dal sottoscritto e da altri. Altra cosa abbastanza grave è stata anche la “critica alle critiche”. Sono stati criticati anche giornalisti che non mettevano in evidenza o valorizzavano giovani che magari hanno un rendimento scarso, o evidenziando presunti falli da rigore in determinate partite. La stampa critica e dice quello che pensa, secondo principi deontologici, nel rispetto di tutti. Non quello che fa comodo. Esiste un equilibrio che non va valicato e intaccato. E, a proposito, sempre riguardo alla deontologia, è molto triste apprendere che ci sono contratti e accordi per far presenziare membri di una squadra o di una società in trasmissioni televisive, a discapito di altre realtà. Questo sì che va contro tutti i principi etici e deontologici della professione.
LE ANIME NERE – Il presidente Giuseppe Corrado si è poi concentrato sulle “anime nere”, ovvero “qualche imbroglione che non ama la città. Cercano forse di proteggersi da interessi personali o aver tentato di partecipare a un party dove voler essere presenti senza pagare il biglietto.” E ancora “La stessa anima nera ha provato più volte a infiltrarsi con noi, con qualche giornalista che cambia i titoli o che scrive libri pretestuosi.” Se dunque esistono delle anime nere, non le si dia importanza e autorevolezza, ma li si combatta nelle sedi competenti, magari combattendo chi diffama su internet. Gettandole in pasto all’opinione pubblica, senza tra l’latro fare nomi e cognomi, rischia di produrre più di un disagio, di generare una inutile “caccia al bubbolatore” che può essere anche pericolosa per l’incolumità di qualcuno. E questo non va bene. Non è la prima volta che ciò accade, è già successo in passato in diverse conferenze stampa e si ripete oggi. Se esiste un’anima nera, che la società si tuteli nelle sedi competenti, senza gettarla in pasto all’opinione pubblica.
UNA SITUAZIONE CHE NON SERVE A NESSUNO – Così facendo questo sfogo non serve a nessuno. Non serve al Pisa perché sparendo in un silenzio stampa (addirittura fino a Pasqua secondo quanto lasciato intendere dal presidente) se non c’è comunicazione le fake news paradossalmente si potrebbero anche moltiplicare, lasciando gli operatori dell’informazione in un mare magno di silenzi e assenza di risposte. Non serve ai tifosi, perché dicendo “Ci dispiace che la parte positiva del nostro tifo, quella rappresentata dalla curva e dalla gradinata, debba essere rappresentata da gente che cerca pretesti per destabilizzare la gente e cerca di creare un clima di malumore” si finisce per contestare altre zone dello stadio, magari la tribuna. Il tifo, così come l’informazione, va accettato per quello che è. Sia chi la pensa in un modo, sia chi la pensa in un altro. Sarebbe stato meglio parlare del momento negativo della squadra, dare risposte sul campo o sui programmi futuri, senza arroccarsi sulle proprie posizioni ostinatamente.
CORRADO, IL SOSTEGNO E LE CRITICHE – Mi ha sorpreso sentire il presidente Corrado lamentarsi che i giornalisti non abbiano messo in luce il cattivo arbitraggio o gli episodi negativi. Da che mondo è mondo, purtroppo, il calcio è fatto di risultati. In Italia ci si sofferma troppo spesso sull’arbitraggio, forse si dovrebbe prendere esempio dalla stampa tedesca che non cita praticamente mai casi di arbitraggio. Come disse Boskov “rigore è quando arbitro fischia” e così dev’essere sempre. Le vittorie si conquistano sul campo e anche se ci sono stati 8 pali per la tua squadra e gli avversari hanno fatto gol sull’unica azione della partita, questo vuol dire che non si è stati abbastanza bravi da vincere e bisogna far meglio. Attaccarsi all’alibi dell’arbitraggio e della sfortuna è la giustificazione del perdente. Meglio rispondere sul campo con i fatti. Intanto il giornalista, come già detto, così come il tifoso, dev’essere libero di mettere in evidenza ciò che vuole, nel puro rispetto dei ruoli che è imposto dall’etichetta. Il presidente non ha bisogno di invocare il sostegno della gente, teoricamente ce l’ha già, anche se ultimamente ci sono molti malumori. Questo perché ci si aspetterebbe anche qualche mea culpa ogni tanto, perché la perfezione non esiste. E tutti sbagliano, anche il Pisa, proprio oggi che è più evidente che mai. Ma questo non vuol dire che se ci sono delle critiche, queste vengano fatte perché si vuole del male al Pisa. Ci sono molte realtà dell’informazione che fanno una critica costruttiva. E non è giusto che si faccia di tutta l’erba un fascio.
PARLARE POCO O PARLARE TANTO? – Credo sia perfettamente normale che la gente chieda anche spesso conferme o rassicurazioni e la presenza del presidente o di un Direttore Sportivo. Può sembrare strano, ma Pisa non è Torino e il Pisa non è la Juventus. Forse Agnelli si può permettere di stare mesi senza dire nulla, dall’alto di 7 scudetti consecutivi, ma a Pisa c’è una città ferita che ha sempre paura, che ne ha vissute tante, con due fallimenti e lo spettro di un terzo solo due anni fa. Per il tifoso del Pisa il presidente rappresenta un padre, qualcuno che dovrebbe tracciare la via. E allora che Giuseppe Corrado sia padre, come lo è stato certamente in positivo con Giovanni e Matilde. Pisa ha bisogno di questo, di figure che uniscano e non dividano, è un ambiente che è difficile da capire, ma è una realtà che se vede tutti i suoi attori sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, con il giusto feeling, sa restituire grande amore e grandi soddisfazioni.