Abbiamo scelto questa foto di copertina scattata da capitan Moscardelli in uno dei tanti momenti di relax della squadra per partire con una breve analisi che ci dà modo di capire come sono cambiate le cose all’interno del gruppo neroazzurro rispetto allo scorso anno. Mai come quest’anno il gruppo viene prima del singolo, ecco perché.
Dopo le prime partite di campionato è ancora presto per capire quello che sarà l’andamento della stagione. L’unica cosa certa è che la squadra, dopo un inizio negativo, ha reagito positivamente e domani contro il Gozzano cercherà la via della guarigione definitiva prima di una serie di partite abbastanza ostiche. Durante la partita contro il Pro Piacenza è apparso chiaro nel corso del match che il gruppo è senza dubbio il punto di forza di questa squadra. Alcuni episodi lo hanno dimostrato palesemente.
BIRINDELLI – La maturità di Birindelli si è resa manifesta in occasione del fallo che ha portato l’arbitro ad ammonirlo. La situazione in quel momento si stava scaldando, con diversi fischi del pubblico all’indirizzo del direttore di gara già da diversi minuti e i compagni che sono andati immediatamente a protestare. La situazione poteva precipitare, ma Birindelli, classe ’99, ha subito calmato i compagni non protestando minimamente con l’arbitro. In conferenza stampa ha risposto a una delle nostre domande in questo modo: “Serve a poco andare tutti addosso all’arbitro per una decisione dell’arbitro, ecco perché ho subito calmato i miei compagni dopo il cartellino giallo e non ho protestato.” Una bella prova di maturità del giocatore che ha pensato subito al gruppo invece che al singolo.
MOSCARDELLI – Capitan Moscardelli è colui che, con la sua esperienza, ha unito questo gruppo di calciatori. Raccolta l’eredità di Mannini, ma soprattutto Lisuzzo, in occasione della partita contro il Pro Piacenza, dalla panchina, più volte si è alzato per supportare il proprio mister e dare indicazioni ai compagni. Non è solo l’atteggiamento in campo che sorprende, ma anche quello fuori dal campo. Troppo spesso la scorsa stagione siamo stati abituati a vedere la squadra per conto proprio, spesso separata e disunita durante la settimana, con grande difficoltà da parte di alcuni singoli di vivere la città. Quest’anno la squadra sta insieme, quasi simbioticamente, non solo tra compagni di casa e di camera, ma vivendo anche la città nei giorni infrasettimanali. Moscardelli è riuscito a compattare il gruppo e se per caso il Pisa dovesse far bene quest’anno, gran parte di questo merito, oltre all’allenatore e al direttore sportivo, passerà dal capitano.
IL RIGORE CONTRO IL PRO PIACENZA – Quando si è giovani e si ha l’opportunità di mettersi in luce, sbagliare un gol come quello capitato nei minuti finali di Pisa-Pro Piacenza, può far perdere lucidità. Invece Cernigoi si è subito conquistato il calcio di rigore e avrebbe voluto batterlo per riscattarsi. I compagni hanno subito circondato il secondo allenatore del Pisa Taddei che ha però deciso di farlo battere a De Vitis, secondo rigorista designato. Nessun fiato, pacca sulla spalla di Cernigoi al centrocampista neroazzurro e tutti insieme ad abbracciarsi dopo la rete. Un’altra piccola dimostrazione che il gruppo viene prima del singolo e tutti remano dalla stessa parte.
I MAL DI PANCIA – Quante volte abbiamo sentito l’anno scorso calciatori lamentarsi di un posto in squadra, di essere schierati in un ruolo non proprio o scomparire in seguito a qualche incomprensibile infortunio? Quest’anno, nonostante alcuni giocatori siano riadattati in ruoli che sulla carta potrebbero non essere di loro competenza, son ben volentieri a disposizione dell’allenatore. La telenovela di Mannini e del suo ruolo da terzino è solo un ricordo. Il giocatore che prima di arrivare a Pisa e dopo essere andato via aveva dichiarato di non voler più giocare da terzino ci fa capire i mal di pancia subiti per tutta la scorsa stagione e non solo. Quest’anno invece si assiste all’esatto opposto con i calciatori che escono sudati e vogliosi di far bene anche in ruoli dove in passato hanno giocato meno. Non è ancora capitato inoltre di ascoltare in conferenza stampa qualcuno che, come Giannone, si lamentasse di essere poco impiegato in campo, mentre ognuno sfrutta bene i minuti che l’allenatore mette a loro disposizione. Per D’Angelo sono tutti titolari e riesce a sfruttare, a seconda della forma del giocatore, tutti e cinque i cambi a disposizione, riuscendo a far giocare fino a 16 giocatori per ogni partita. Il morale è alto e tutti si sentono importanti, questo è il segreto del mister.
GEMMI, D’ANGELO E MOSCARDELLI – Insomma, al di là dei futuri meriti o demeriti tecnici che la squadra potrà avere, il DS Gemmi ha messo in piedi un bel gruppo di calciatori che, dal lato umano, grazie alla guida di D’Angelo e di capita Moscardelli, sta piano piano facendo breccia nel cuore della tifoseria. Se son rose fioriranno, non ci resta che attendere il prosieguo del campionato, a partire dalla sfida di domani al Gozzano.