Come in tutte le cose purtroppo in Italia esistono due pesi e due misure. Il Premier Conte, non più tardi dell’altro ieri, aveva bollato come “inopportuna” la riapertura degli stadi, di fatto escludendo questa eventualità dal nuovo Dpcm. Stadi chiusi fino al 30 settembre, mentre il ministro Spadafora oggi ha cercato di venire incontro a tifosi e società, dicendo di star lavorando “per riaprire a mille tifosi”, al momento una barzelletta. Il problema resta, mentre nel frattempo i cinema sono aperti e si permettono manifestazioni come quella dei complottisti del coronavirus a Roma. A che gioco giochiamo allora?
DUE PESI E DUE MISURE – Non si discute se sia giusto riaprire gli stadi, a questo punto la discussione non passa più da questo, anche se chi vi scrive è a favore di questa tesi, ma si discute su chi abbia più o meno diritti degli altri. No alle discoteche e agli stadi, ma sì ai ristoranti e ai cinema. Eppure sul calcio esistono decine di esempi di tifosi che riescono a rimanere composti sugli spalti, anche in numero minore, intorno al 25% dell’occupazione delle strutture. Accade in Giappone e nel resto dell’Asia, mentre in Europa c’è già chi è più avanti dell’Italia. Forse in Italia potrebbe non essere così, ma sarebbe molto più credibile e rispettosa una strategia atta a far rispettare nuove misure, invece di tenere tutto chiuso o di proporre idee irreali. Va trovata una soluzione credibile e che sia rispettosa di tifosi e società. Una cosa appare chiara: In Italia sembra che ci siano eventi e categorie di Serie A e di Serie B. Probabilmente il calcio rappresenta una categoria di Serie B.
CONTE – Ma cosa ha detto il premier Conte? Ecco le sue dichiarazioni di due giorni fa, cui poi ha fatto seguito il Dpcm del 7 settembre: “Inopportuna la riapertura degli stadi, in quei luoghi l’assembramento è inevitabile. Il Governo non ha mai aperto alle discoteche, contrariamente a quanto s’è detto. Poi le regioni le hanno riaperte. Nello stadio l’assembramento è inevitabile, dentro, ma anche durante l’afflusso e il deflusso: l’apertura la trovo inopportuna”.
SPADAFORA – Il ministro Spadafora, celebre negli ultimi mesi per le sue dichiarazioni spesso contrastanti, ha rilasciato oggi le seguenti dichiarazioni: “Anche io non vedo l’ora di rivedere i tifosi negli stadi, perché con il pubblico è tutta un’altra cosa e la riapertura delle scuole rappresenterà un test importante per il Paese. Io credo che a fine settembre avremo tutti gli elementi per valutare un’eventuale ripresa con il pubblico. Nel frattempo, mi auguro che venga consentito l’accesso ad un migliaio di spettatori come succede nei concerti e a teatro. È una cosa sulla quale sto lavorando”.
PISA – Intanto le società si trovano in netta difficoltà, col Pisa che, ad esempio, ha già rinunciato agli introiti dei biglietti della scorsa stagione e che sta lavorando a una soluzione per i rimborsi dello scorso campionato. Per il Pisa potrebbe essere un bagno di sangue anche considerando i mancati introiti di questa stagione per gli abbonamenti, non potendo stabilire una campagna abbonamenti per la prossima.