Intervenuto nel corso della puntata numero 35 di Finestra sull’Arena, l’avvocato Cesare di Cintio, esperto di diritto sportivo, ha analizzato la situazione di caos in cui versa il calcio italiano, un tema di stretta attualità. Di Cintio, tra le altre cose, è anche il rappresentante legale della Pro Vercelli. Rivedi la puntata e rileggi le dichiarazioni dell’avv. Di Cintio.
Nella seconda puntata della seconda stagione di Finestra sull’Arena sono stati tanti i temi toccati. Oltre alla questione del caos campionati tra Serie B e Serie C e del caso Entella, di cui abbiamo parlato con l’avv. Cesare di Cintio nella seconda parte della puntata, nella prima parte della trasmissione è stata analizzata la vittoria del Pisa all’esordio col Cuneo, poi si è parlato del tema abbonamenti, con il superamento della quota 4100, numeri in linea con quelli dello scorso anno. Infine uno sguardo a Pisa-Arezzo e alla rosa del Pisa, con tutti a disposizione di mister D’Angelo, dato che Brignani ha recuperato dall’infortunio. Queste invece le parole dell’avv. Di Cintio:
Salve avv. Di Cintio, oggi abbiamo raggiunto davvero toni tra il tragico e il comico nel campionato italiano, tanto da aver riammesso l’Entella in B, già all’esordio però in Serie C
“Siamo di fronte ad una situazione imbarazzante per l’intero sistema calcistico, in questa estate ne abbiamo viste di cotte e di crude visto che è successo un qualcosa mi auguro di irripetibile.”
Questa estate è stata stravolta una intera legislazione calcistica.
“Oggi mi auguro si possano annullare molti provvedimenti illegittimi. Sostanzialmente sono cambiate le norme in corsa, fatto questo che va contro ad ogni ordinamento sportivo ma anche giuridico, ed al momento la luce in fondo al tunnel è ancora molto lontana.”
Per tanto tempo il commissario Frattini si è visto addirittura messo in minoranza dagli organi competenti, invocando il rispetto delle regole. Sembra quasi un gioco di potere.
“Non so se ciò che è accaduto sia figlio di un qualche non ben precisato gioco di potere; se lo fosse è un gioco totalmente negativo per tutto il sistema. Tanto da farmi affermare che se Tavecchio era stato considerato il male del mondo del calcio, beh, forse è stato commesso un errore a mandarlo via. Il presidente della Lega Pro Gravina deve superare molti ostacoli nel tentativo di dare equilibrio al proprio campionato, diciamo che è una vittima di quello che è accaduto e non può di certo essere colpa sua se il 13 agosto sono cambiate improvvisamente le regole; è come se durante una partita di calcio ad un certo punto l’arbitro decidesse che non si gioca più con i piedi bensì con le mani. Capite anche voi che è un qualcosa di assurdo.”
Sembra quasi che qualsiasi soluzione si decida si vadano a ledere i diritti di altri. E’ una matassa difficile da sbrogliare. Come se ne esce?
“Al momento la situazione è che il TAR ha rimesso tutto nelle mani del Collegio di Garanzia, dopo che era stato deciso che nella giornata di oggi si discutesse sul format del campionato di serie B e che in quella di lunedì prossimo di andassero a scegliere le squadre da ripescare nel caso di un torneo cadetto riportato a ventidue squadre. Invece è nato un problema di carattere giuridico, c’è stato il riesame di un provvedimento preso sostanzialmente da un collega, e giocoforza i tempi si sono allungati nuovamente, cosa questa che crea un danno notevole ed ulteriore al sistema calcio.”
La situazione non si complicherà ulteriormente? C’è un caso peggiore o un caso migliore? Cosa potrebbe succedere nelle prossime settimane, realisticamente parlando?
“Ripeto, entro il 24 settembre la questione sarebbe dovuta essere risolta in un senso o nell’altro dal Collegio di Garanzia, ed invece come ben sapete le cose sono andate per le lunghe. Adesso ci sono due strade: appellarsi nuovamente al Collegio di Garanzia oppure arrivare fino al Tribunale Federale Nazionale, eventualità questa che porterebbe a due gradi di giudizio salvo poi tornare comunque al Collegio stesso; capite anche voi che così facendo non ne usciremmo più. La soluzione del CONI invece almeno garantirebbe (sulla carta) la risoluzione del problema entro un paio di settimane.”
La decisione delle 19 squadre di B è stata una sorta di stupro dei regolamenti in vigore. Non si poteva fermarli da subito? Da lì è stato un circolo vizioso…
“Frattini aveva diramato la questione già ad agosto, indicando alla Federazione la strada da seguire e sostanzialmente lasciandole soltanto il compito di scegliere le squadre da ripescare in cadetteria; invece la presa di posizione delle diciannove squadre di serie B ha complicato le carte in tavola, regalandoci un torneo con un numero di squadre dispari che non ha eguali in Europa e che di certo non fa fare una bella figura al sistema calcio italiano. Si parla tanto del modello inglese da seguire, ma non mi sembra che la Championship sia a diciannove squadre. L’idea di Frattini è stata osteggiata.”
Il caso Viterbese non sembra l’emblema dell’anarchia?
“Non sono d’accordo. In mezzo a tutta questa incertezza il presidente Gravina tenta di non complicare ulteriormente la vita alle squadre del proprio campionato: in quest’ottica va letta la decisione di on far scendere in campo la Viterbese, che potrebbe essere interessata da vicino dai cambiamenti che inevitabilmente ci saranno anche in terza serie; a mio avviso Gravina sta gestendo con equilibrio una situazione complicata, cercando per quanto possibile di tutelare la competizione della quale è presidente.”
Mettiamo conto che si bloccassero totalmente i campionati, davvero non si può intervenire per rimuovere forzatamente dai propri incarichi chi ha portato a questo?
“E’ ovvio che una Federcalcio commissariata non sia in grado di gestire al meglio questa patata bollente, stiamo parlando del commissariamento del commissariamento. Il silenzio della Federazione è per conto mio assordante, ed adesso c’è pure da gestire la richiesta di riammissione in serie B della Virtus Entella, in un torneo che magari si deciderà di far restare a diciannove squadre. Insomma, un pasticcio da qualsiasi parte lo si voglia guardare. Il sistema è incomprensibile, nessuno ha certezza dei propri diritti”