Scrivo di Pisa da 10 anni, da 8 sono in tribuna e sala stampa e oggi è una delle giornate più difficili che dovrò affrontare. Pisa saluta Gattuso dopo 2 stagioni intensissime, vissute sempre al massimo, senza un attimo di sosta.

UN GRANDE UOMO – La città e la tifoseria perdono un grande uomo, capace, con i suoi tanti pregi e difetti, di essere proprio per questo amato dalla gente, nella sua autentica umanità. In queste due stagioni Gattuso ha lottato, ha vinto, ha fatto guerre, smosso mari e monti per il Pisa, è diventato pian piano un po’ pisano anche lui, ha coltivato nuove amicizie e affetti, è caduto, si è rialzato, è anche un po’ invecchiato e ha perso ma, soprattutto, ha fatto tutto questo sempre a testa alta, da protagonista. Quanti si sono impegnati così tanto per Pisa e i pisani? Sicuramente non arriviamo a contarli sulle dita di una mano.

PARAFULMINE – Una delle grandi qualità umane di Gattuso è quella di essere stato un vero e proprio parafulmine nei momenti di difficoltà. Gattuso ha sempre accentrato su di sé ogni situazione problematica che colpiva direttamente o indirettamente la squadra e l’ambiente. Si è sempre fatto scudo delle critiche, dei pettegolezzi, delle cattiverie prima di avversari, poi dei “nemici in casa propria” della vecchia società e infine di chi minava la stabilità dello spogliatoio. Si è sempre preso la responsabilità di tutto, fino alla fine.

SENZA DI LUI – Senza Gattuso, bisogna dirlo, non sarebbero successe tante cose. Chi si ferma a guardare solo il risultato finale di questo anno, forse, manca di un vero e proprio spirito critico. Senza di lui la società probabilmente sarebbe fallita ad agosto 2015 e il Pisa non avrebbe mai disputato la scorsa stagione. Senza di lui una squadra penalizzata di un punto e allestita in poche settimane non avrebbe mai centrato la promozione in B. Senza di lui, senza il suo braccio di ferro con la mala gestione Petroni, non sarebbe mai arrivata l’iscrizione e forse neanche si sarebbe arrivati a settembre. Senza di lui non ci sarebbe mai stata tutta questa attenzione mediatica verso il Pisa e non sarebbero mai giunti personaggi come Dana, Zazzaroni o Corrado. Senza di lui la società probabilmente non sarebbe mai stata venduta.

LA RETROCESSIONE – Non si può puntare il dito contro una sola persona. E’ vero, il Pisa in questi ultimi due mesi non è riuscito a salvarsi e la guida tecnica è stata la sua. Ma quando bisogna analizzare il quadro generale non ci si può soffermare solo su un aspetto. Gattuso si è già assunto le responsabilità dirette di questa retrocessione, ma va ricordato innanzitutto da dove questa squadra è partita, senza una preparazione e senza una società fino a dicembre. Anche alcuni giocatori non sono riusciti a rendere quanto ci si aspettava da loro. I Corrado, dal canto loro, hanno capito molte cose in questi mesi e potranno far tesoro di tutte le criticità verificatesi sul campo per poter programmare il futuro.

IL FUTURO DI GATTUSO – Non posso prevedere il futuro, ma auguro al mister tante cose positive. Sono convinto innanzitutto delle sue capacità tecniche. Non può essere certo una retrocessione in una situazione al limite della normalità a condizionare il futuro di un capace allenatore. Gattuso in carriera ha collezionato tante situazioni al limite: Oltre a Pisa infatti non va dimenticata l’esperienza all’Ofi Creta e quella al Sion, oltre al Palermo di Zamparini, il mangia allenatori per eccellenza. Mi piacerebbe dunque che il mister potesse avere l’opportunità di dimostrare il suo valore in condizioni normali, 24 ore su 24, fin da subito. E’ questo che Gattuso merita, poter pensare finalmente solo e soltanto al campo, facendo tesoro dell’esperienza e degli insegnamenti maturati, ma lasciandosi alle spalle torbide situazioni societarie che non andrebbero augurate neanche al proprio peggior nemico.

In bocca al lupo mister Gattuso

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018